GHESTER SARTORIUS (MAGAZINE LEICA 4/99)
Max Berek
Un dovuto ricordo
Grande e
incondizionata e stata sempre la riconoscenza della Leitz per Oskar Barnack, il
geniale tecnico delle officine di Wetzlar. Realizzatore di quel piccolo
apparecchio che, per perfezione di uso, per l’ineguagliabile versatilità delle
prestazioni, per l’armonica manegevolezza, ha segnato l’inizio dì una nuova éra
nella storia della fotografia.
L’incondizionata
riconoscenza per Oskar Barnack comincia gia nel l925 con il lancio sul mercato
dell' apparecchio. Infatti,nel primo opuscolo, oggi rarissimo, che avrebbe
dovuto accompagnarlo, l'apparecchio veniva presentato come “Barnack
Camera”. Poi, considerato che il nome
di Barnack era poco noto, nello stesso anno veniva cambiato prima in “Leca” e,
quindi, definitivamente in “Leica”, dalle iniziali dei termini Leitz e Camera.
E poi, dal 1936, anno della morte di Oskar Barnack, sono state innumerevoli le
iniziative prese dalla Leitz per ricordare il nome e la figura dell’inventore
della Leica.
Particolarmente significativa e gratificante
e la targa dì bronzo affissa sulle mura dell'edificio Leitz originario, dove si
legge <<Qui, nel 1924, Ernst Leitz II decise dì produrre la Leica
inventata da Oskar Barnack>>. Copie numerose di questa targa, pure in
bronzo, furono successivamente prodotte e offerte in ricordo dell’avvenimento.
A Wetzlar, inoltre, una stele di marmo, con l’effige di Barnack, sorge nei
giardini prospicienti il vecchio stabilimento della Leitz.
Innumerevoli
sono poi le targhe e le medaglie coniate in ogni occasione, fino a giungere al
1979, quando venne ricordato il centenario della nascita dell'inventore della
Leica con una serie di mille Leica M4-2 e mille Leica R3 placcate in oro con
rivestimento in pelle di lucertola e l'incisione della firma di Barnack.
Infine, anche la
strada in cui sorge oggi la nuova sede della Leica a Solms è stata dedicata
alla memoria di Oskar Barnack. Che all'inventore della Leica si sia voluto
tributare tanta riconoscenza e senz'altro meritorio; ma, di contro. mi domando
perchè non sia stata presa alcuna analoga iniziativa per ricordare anche Max
Berek, l’insigne dirigente scientifico della Leitz, realizzatore di quei mitici
obiettivi che tanto hanno contribuito a far grande la Leica?
In particolare,
Max Berek disegnò il leggendario Elmar 3.5/50mm rientrante, autentico gioiello
a quattro lenti, che per trentacinque anni accompagnò la Leica nel suo
continuo, incontrastato cammino, e che, dopo settantacinque anni, è ancora in
commercio con il medesimo schema ottico (con guadagno di luminosità per
l’impiego di nuovi vetri ottici: f/2.8).
Oltre all'Elmar
3.5/5Omm, molti sono gli obiettivi creati dalla genialità di Max Berek. Tra i
tanti, vanno particolarmente ricordati il luminosissimo, per i tempi, Hektor
1,9/73mm (era il 1931) e lo straordinario Thambar 2.2/9Omm (1935), splendido
obiettivo speciale per il ritratto dal marcato effetto morbido tanto in voga in
quegli anni. Purtroppo Max Berek, ancora giovane, morì a sessantatre anni, il
15 ottobre 1948.
Lo scorso anno,
quindi, è ricorso il cinquantesimo anniversario dalla morte e, non essendo
stato celebrato nel 1986 il centenario della nascita (così come nel 1979 era
stato fatto per Oskar Barnack), sarebbe stato auspicabile che almeno in
occasione del cinquantenario dalla scomparsa fosse presa una qualche iniziativa
per ricordare chi, con la propria eccelsa creatività, tanto contribuì a far
grande la Leica. Ma fino a oggi, Primo settembre 1999, data in cui redigo
queste note, il silenzio è completo.
Ho voluto ancora
una volta avere conferma del mio convincimento che, senza gli obiettivi di
Berek, la Leica di Barnack non avrebbe potuto riscuotere quell'enorme,
leggendario successo che ha avuto. Ho preso una vecchia Fed, copia sovietica
della Leica IIa, ho sostituito il suo obiettivo con un Elmar 50mm e ho scattato
delle fotografie. Poi ho ripreso le stesse inquadrature con una Leica IIa, ma
con l'obiettivo della Fed. Il risultato?
Splendida la
serie Elmar 50mm, inaccettabile l'altra.
Questo è
l'ultimo articolo scritto da Ghester Sartorius, che è mancato nel pomeriggio di
sabato 25 settembre.
È un
privilegio per noi, che gli siamo stati amici e che abbiamo sempre apprezzato
le sue doti di storico Leica assolutamente indipendente (come dimostra anche
quest'ultima querelle), ospitare su Magazine Leica le sue ultime riflessioni.
Un
commosso ricordo.